Il termine homebrewing si riferisce all'arte di produrre la birra in casa, utilizzando le stesse tecniche di un birrificio ed attrezzature di portata ridotta
Con la dicitura Dry hopping o Luppolatura a Freddo, si intendono tutte quelle aggiunte di luppolo che non avvengono durante la bollitura. Infatti, l’utilizzo tradizionale del luppolo nella caldaia di bollitura serve per trasformare – mediante l’elevata temperatura - gli alfa acidi, sostanze contenute nelle ghiandole dei fiori, in iso alfa acidi (processo noto col nome di ‘isomerizzazione’), dal caratteristico sapore amaro. L’utilizzo a freddo differisce nel processo, in quanto, a piú; basse temperature, gli alfa acidi non isomerizzano e sono meno solubili. allo stesso tempo, tutte le sostanze aromatiche e gli oli essenziali, che una bollitura vigorosa si porterebbe via, rimangono intatti e si disperdono nella birra, esaltandone il profilo aromatico, gustativo e olfattivo.
Per grado plato iniziale si intende il grado saccarometrico, ovvero la quantità di zuccheri totali presenti all'interno del mosto della birra prima della fermentazione, mentre per grado plato finale, gli zuccheri rimasti. Questo da l'idea del corpo presente all'interno della birra ed è un informazione che aiuta molto nella scelta del prodotto.
È un sistema di misurazione del colore nella birra; piú l'EBC è elevato e piú la birra sarà scura, un'altra importante descrizione che aiuta la scelta.
Per IBU si intendono le unità di amaro presenti nella birra finita, piú alto è l'ibu e piú amara e la birra, ma questo da solo non basta. Per leggere bene questo parametro, bisogna sempre confrontarlo con il grado plato finale, in quanto una birra con un elevato Grado Plato residuo (zuccheri) andrà nel sapore a bilanciarsi con l'amaro creando un prodotto bilanciato.Per esempio una Pilsner con 30 IBU e 2.8 gradi plato finali lascia una sensazione di amaro superiore ad una Stout con 30 IBU e 4,5 plato finali.
Per alcol intendiamo la percentuale di alcol per volume, presente all'interno della birra che influenza il gusto e la sensazione di calore della prodotto finito.
Il malto, dopo l'acqua, è l'elemento piú presente all'interno della birra e quello che costituisce la base della birra stessa. Per malto intendiamo un cereale che viene fatto germinare e poi essiccare a temperature diverse, in base al prodotto che vogliamo ottenere e puó essere d'orzo come di altri cereali. Quando parliamo di birra, la maggior parte del malto è sempre d'orzo.
I luppoli servono per dare amaro e aroma alla birra e aiutano in modo naturale la conservazione. Esistono decine di varietà di luppoli che oltre a differire nell'amaro, creano combinazioni nell'aroma che vanno dal floreale, all'erbaceo fino all'agrumato e allo speziato.
L'aggiunta di spezie avviene prevalentemente durante gli ultimi minuti di cottura del mosto o a freddo durante la fermentazione o maturazione ed è necessaria per alcune tipologie di birra come la Blanche.
Il lievito ed il suo utilizzo in tempi e temperature differenti, è indispensabile per creare profili aromatici unici, variabili come:
la temperatura di fermentazione;
l'attenuazione alcolica;
la capacita di convertire piú o meno zuccheri;
Influiscono sul rilascio di determinati tipi di aromi primari e secondari;
La Scelta un lievito rispetto ad un altro e di una temperatura di fermentazione, puó determinare tutto il profilo aromatico e olfattivo di una birra.
La disponibilità di alcune birre, soprattutto quelle caratterizzate da prodotti stagionali o erbe selvatiche, puó variare durante il corso dell'anno, ma tendenzialmente, le birre che compongono la gamma Boheme sono prodotte tutto l'anno.
La scelta del bicchiere giusto, per una determinata birra, influisce sulla degustazione piú di quanto si possa credere e per questo i bicchieri si distinguono per lo spessore del vetro e la forma.
Le birre chiare tipo lager o pilsner necessitano di bicchieri sottili e diritti che ne esaltino il colore e il perlage delle bollicine, o nel caso di birre chiare piú aromatiche meglio servirle in calici a tulipano per esaltarne i profumi. Un bicchiere spesso aiuta a conservare la temperatura piú a lungo ma rende la birra meno visibile e meno brillante.
Le birre chiare ad alta fermentazione sono tradizionalmente servite nelle pinte ma spesso, rendono di piú in calici aperti e bassi, cosî come le stout piú complesse.
In linea di massima la scelta del bicchiere non deve essere fatta seguendo dei dogmi, ma piú semplicemente il buon senso e questi semplici punti:
Birre caratterizzate da aromi intensi necessitano di calici aperti o coppe a bocca larga per esprimersi al meglio;
Birre molto frizzanti in bicchieri alti e biconici, con l'imboccatura a chiudere per contenere la schiuma;
Birre leggere e delicate presentano meglio in bicchieri alti e sottili che ne esaltino il colore;
Un altro elemento da non sottovalutare è la pulizia del bicchiere, è fondamentale infatti che il bicchiere sia perfettamente lavato e risciacquato per fare in modo che non ci sia alcun resto di detergente o peggio ancora, brillantante. L'unto e le tracce di detergenti riescono a rovinare la schiuma mandando in fumo il lavoro del birraio.
Spesso la temperatura di conservazione e diversa dalla temperatura di servizio e le birre che possiamo bere direttamente dal frigo sono veramente poche. Considerando che la maggior parte delle birre (in particolare quelle ad alta fermentazione) andrebbero conservata in cantina, e quindi, le due temperature sarebbero spesso corrette, in linea di massima queste sono le temperature corrette per tipologie:
Birre analcoliche e blanche: 4°-6°;
Birre chiare tipo lager: 6°-8°;
Birre chiare e rosse ad alta fermentazione: 8°-10°;
Birre Trappiste, Barley-wine, birre da invecchiamento in genere e stout: 12°-18°.