Il Patto
Verso la fine del 1996 conobbi Luigi Cecchetti, un cinefilo innamorato della Nouvelle Vague. Aveva lo studio in Corso Tortona a Torino, dove per la prima volta nella mia vita vidi una moviola a piatti dal vivo.
All'epoca avevo un'idea per un soggetto, tratta da alcune storie medievali dove il diavolo viene messo nel sacco da contadini scaltri. Sostituii i contadini scaltri con due sicari, poi scrissi il copione.
Luigi decise di aiutarmi: fece con me il piano regia, mi diede consigli preziosissimi sulla gestione del set e mi fece da operatore. In principio dovevamo utilizzare la sua Aaton insonorizzata, però scoprimmo che aveva un problema di collimazione tra ottiche e mirino, rendendo impossibile la messa a fuoco. Noleggiammo così una Arriflex 16ST, purtroppo non blimpata, decidendo di doppiare il tutto alla fine.
Altro contributo fondamentale fu dato da Dario Muzzarini, il direttore della fotografia e collaboratore di Luigi, dal quale rubai tutto il mestiere che si potesse rubare in due giorni di ripresa.
Alla fine non lo doppiai, un po' perché avevo capito il set, ma non ancora la produzione: avevo finito i soldi. Però non credo che fu un male perché rileggendo oggi le battute del copione mi accorgo quanto i dialoghi fossero artefatti e poco interessanti...
Nel momento in cui vincerò la mia pigrizia credo che ne farò una versione muta con didascalie...